Vangelo di Matteo 4, 1-11 - Gesù digiuna 40 giorni nel deserto
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
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Commento alle letture:
Ogni volta che comincia la Quaresima torna alla mente una immagine tratta Tempo di Avvento (Luca 3 – 10,18). C'è Giovanni nel fiume Giordano e davanti a Lui le folle che chiedono di essere battezzate. L'evangelista dice che le diverse categorie che si presentano al Battista chiedono che cosa debbono fare per prepararsi all'incontro del Messia atteso, prossimo a farsi presente.
Non è la domanda giusta, tuttavia, che dobbiamo porci in tempo di Quaresima. La domanda giusta è: come dobbiamo essere?
Dovremmo liberarci dalla frenesia del fare e procedere per costruire l'essenzialità del nostro essere cristiani. Questo è il tempo in cui dobbiamo sintonizzarci con Dio ravvivando in noi il nostro Battesimo in forza del quale cresce la vocazione che accomuna tutto il popolo di Dio: la santità.
Santità che consiste nell'essere come Dio, senza le scorciatoie che ci indica il divisore fin dall'inizio dell'umanità, instillando il dubbio che Dio stesso è geloso di noi.
Santità che, invece, cresce in noi se ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio come ci dimostra Gesù stesso nel brano che abbiamo proclamato. Davanti alle provocazioni del demonio, che sono vere e proprie tentazioni, Gesù vince perché mette al centro la Parola e quindi la volontà del Padre.
Le tentazioni nella vita sono sempre in agguato. La nostra fragilità umana da un lato, lo stesso demonio dall'altro, lastricano la vita di veri e propri tentativi di sviarci dalla meta per indurci a scorciatoie che, però, ci portano lontano da Dio.
Matteo in questo brano mette in evidenza tutti i depistaggi.
Prima di tutto rischiamo sempre di mettere al primo posto le preoccupazioni materiali. Ecco l'invito del demonio, a un Gesù affamato per il digiuno, a trasformare le pietre in pane. Gesù risponde rifacendosi alla Scrittura: "Non di solo pane vive l'uomo". È una espressione del libro del Deuteronomio ed è un invito al popolo che entra nella Terra promessa a dare la priorità giusta alle cose.
L'altro depistaggio che cerca di operare Satana è quello di mostrare un Dio così grande da essere molto distante da noi. Il demonio invita Gesù a gettarsi dal pinnacolo del Tempio ricordando il salmo che afferma: "Ai suoi angeli darà ordine a riguardo per sorreggerlo con le mani". La risposta di Gesù si rifà ancora alla Legge mosaica.
Ultima grande tentazione che ci presenta Matteo e a cui Gesù è stato sottoposto è l'idea del demonio di essere protagonista della storia: basterebbe un Dio che si prostra a Lui e tutto avrebbe un senso. L'idea di un Dio che si adegui al mondo e alle sue logiche da cui Gesù prende le distanze affermando: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto." Ancora un richiamo alla Scrittura con questa esortazione data a Israele a non contaminarsi con le idolatrie pagane.
Da questo brano comprendiamo che, più che fare, dobbiamo riscoprire in questo tempo di Quaresima il nostro essere cristiani che si mettono in ascolto della Parola e cercano di viverla in profondità.
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